Presentazione Percorso e Favoriti Settimana Coppi e Bartali 2022

Sarà una Settimana Internazionale Coppi e Bartali 2022 di alto livello quella si svolgerà dal 22 al 26 marzo. Nonostante la contemporaneità con gare quali Volta a Catalunya e le prime classiche belghe, infatti, la corsa a tappe italiana potrà contare quest’anno su un parterre stellare, composto da ben dieci squadre WorldTour (sulle 24 al via) e diversi grandi campioni, pronti a sfidarsi su un percorso piuttosto movimentato e in parte rinnovato. La tappe rimarranno sempre cinque, tuttavia la prima non sarà più suddivisa in due semitappe, dunque sparirà la tradizionale cronosquadre; cambia anche la partenza, che non sarà più a Gatteo ma a Riccione, così come il finale, che si svolgerà in Toscana, mentre rimane confermato lo sconfinamento a San Marino, dove si correrà la tappa regina.

HASHTAG UFFICIALE: #CoppieBartali

Albo d’Oro Recente Settimana Coppi e Bartali

2021 VINGEGAARD Jonas
2020 NARVAEZ Jhonatan
2019 HAMILTON Lucas
2018 ROSA Diego
2017 CALMEJANE Lilian
2016 FIRSANOV Sergey
2015 MEINTJES Louis
2014 KENNAUGH Peter
2013 ULISSI Diego
2012 BÁRTA Jan

Percorso Settimana Coppi e Bartali 2022

Diverse, quindi, le novità in questa edizione della Settimana Coppi e Bartali, la prima delle quali riguarda lo spostamento della partenza da Gatteo, dove la corsa ha preso il via negli ultimi nove anni, a Riccione, che ospiterà anche l’arrivo della frazione inaugurale e il via della seconda tappa. Una prima giornata nella quale non ci sarà praticamente un metro di pianura, dato che sin dalla partenza si affronterà un continuo saliscendi che non darà un attimo di respiro ai corridori. In particolare, nel tratto centrale bisognerà ripetere per tre volte un circuito di 27,3 chilometri nel quale saranno presenti uno strappo verso Tavullia e la più impegnativa ascesa di Mondaino (3,3 km al 7,8%), che al secondo passaggio sarà valida come GPM. Uscito dal circuito al termine del terzo giro, il plotone entrerà quindi in un secondo anello che vedrà i corridori scalare il GPM di Grotta di Onferno, seguito da uno strappo irregolare verso Gemmano e, dopo una ripida e veloce discesa, dalla salita di Montefiore Conca (2,4 km al 12%), scollinata a 27 chilometri dal traguardo. A parte il breve e semplice strappo di San Clemente, il finale verso Riccione sarà invece quasi tutto in discesa, ripetendo al contrario il tratto di strada affrontato a inizio tappa.

Anche la seconda frazione sarà piuttosto movimentata e prenderà il via da Riccione, anche sei i primi 50 chilometri dopo la partenza, durante i quali si toccheranno anche i comuni di Santarcangelo di Romagna, Gatteo e Savignano sul Rubicone, saranno per lo più pianeggianti. Esaurita questa prima e semplice fase, la strada comincerà quindi a salire verso l’ingresso del circuito finale e il primo passaggio da Roncofreddo, che nelle tre tornate seguenti sarà valido come GPM, seguito da un altro tratto di salita verso il Bivio Monteleone. Dopo una lunga e dolce discesa, i corridori affronteranno quindi la terza e ultima asperità di questo circuito, lungo 22,8 chilometri e da ripetere per altre quattro volte: si tratta del Muro di Belvedere, strappo di 800 metri all’11% che ricorda i muri delle Fiandre e che terminerà a soli 300 metri dal traguardo di Longiano.

Il giorno seguente, invece, la corsa sconfinerà a San Marino per quella che sarà la tappa più breve delle cinque in programma, ma anche quella con il maggior dislivello. Dopo soli 2100 metri dalla partenza ufficiale, però, la carovana lascerà il territorio sammarinese e rientrerà in Italia per affrontare un tratto in linea iniziale di una settantina di chilometri che, dopo una breve discesa, vedrà il gruppo iniziare a scalare la lunga, ma non particolarmente impegnativa, salita di Serra San Marco. Una discesa anche più lunga, interrotta solo da un breve strappo presso Verucchio, riporterà i corridori verso il confine rientrando nella Repubblica del Titano da Serravalle, da dove la strada tornerà a salire per una decina di chilometri fino alla linea d’arrivo. Qui inizierà il circuito finale di 18,2 chilometri, che dovrà essere percorso per quattro volte e che sarà contraddistinto da due ascese: la prima, che porterà a Chiesanuova, sarà la più semplice e misurerà 2600 metri, con una pendenza media del 5,3%; dopo un tratto di discesa di circa tre chilometri, si affronterà quindi la seconda salita, lunga 5,7 chilometri al 7,6%, che terminerà proprio sul traguardo di San Marino.

Per le ultime due giornate di gara, invece, ci si sposterà in Toscana, dove la Montecatini – Montecatini vedrà il plotone percorrere due diversi circuiti. Il più breve, di 14,6 chilometri, inizialmente sarà da ripetere per quattro volte e proporrà come unica asperità l’ascesa di Vico (2,5 km al 5,4%). Il più lungo, da affrontare invece una volta sola, misurerà 42 chilometri e sarà in sostanza un prolungamento del primo: una volta arrivati a Vico, infatti, i corridori non gireranno verso Nievole ma si dirigeranno verso Marliana, con la strada che continuerà a salire fino al GPM di Goraiolo (15,5 km al 4,7%), al quale si aggiungerà un ulteriore tratto di falsopiano di sei chilometri fino a Femminamorta. La successiva lunga discesa, da non sottovalutare vista la presenza di numerosi tornanti, riporterà il gruppo a ricongiungersi con gli ultimi chilometri del circuito breve e a passare quindi ancora una volta sul traguardo. A questo punto, con 100 chilometri già nelle gambe, ci saranno da affrontare altri quattro giri del primo circuito, con l’ultimo passaggio dalla salita di Vico (da scalare in totale per otto volte) a poco più di dieci chilometri dalla conclusione.

L’ultima frazione prenderà invece il via da Casalguidi, anche se il chilometro 0 sarà posto a Cantagrillo, dove si affronterà per tre volte un brevissimo circuito iniziale di 4600 metri totalmente pianeggiante. Dopo il terzo passaggio sulla linea d’arrivo, inizierà invece un anello più lungo, ma sempre abbastanza pianeggiante, che toccherà Quarrata, Agliana, Montale, Pistoia, Serravalle Pistoiese (dove sarà presente un breve strappo), Monsummano Terme, Lamporecchio e Vinci, dove la strada inizierà a salire con pendenze leggere per una decina di chilometri fino a San Baronto. Una veloce discesa riporterà quindi a passare da Casalguidi e dal traguardo di Cantagrillo, da dove inizierà il circuito finale di 19,3 chilometri, da percorrere per tre volte, caratterizzato dall’irregolare salita di Baco, con la vetta che sarà posta in località Mungherino-La Pineta dopo quasi sette chilometri al 5% (e punte del 14%). Scollinata per l’ultima volta a dodici chilometri dalla conclusione, quest’ascesa potrebbe rappresentare un buon trampolino di lancio per chi vorrà provare a vincere la tappa e, se la classifica sarà ancora piuttosto corta, per chi vorrà provare a ribaltare la situazione.

Tappe Settimana Coppi e Bartali 2022

Tappa 1 (22/03): Riccione – Riccione (164,6 km)
Tappa 2 (23/03): Riccione – Longiano (165,9 km)
Tappa 3 (24/03): San Marino – San Marino (147,1 km)
Tappa 4 (25/03): Montecatini – Montecatini (158,7 km)
Tappa 5 (26/03): Casalguidi – Cantagrillo (160,2 km)

Favoriti Settimana Coppi e Bartali 2022

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Come detto, quest’anno saranno veramente tanti i campioni al via della corsa, con diversi uomini di classifica che dovrebbero giocarsi il successo finale nelle tappe più impegnative. Uno di questi è Tobias Foss (Jumbo-Visma), nono all’ultimo Giro d’Italia, che in questo inizio di stagione ha corso solamente alla Volta ao Algarve ottenendo un sesto posto finale. Il norvegese sarà al via soprattutto per iniziare a mettere chilometri nelle gambe in vista della Corsa Rosa del prossimo maggio, ma nelle tappe più dure potrebbe essere tra i protagonisti. Un discorso simile si può fare per Vincenzo Nibali (Astana-Qazaqstan), vero totem del ciclismo nostrano dell’ultimo decennio, appena tornato a correre alla Milano-Torino dopo più di un mese fermo a causa del Covid e della tonsillite. Vederlo con i migliori, dunque, potrebbe non essere semplice, ma il siciliano è un corridore in grado di inventare qualcosa anche nelle giornate non al top.

Si presenta al via con grandi nomi la Ineos Grenadiers, con il gallese Geraint Thomas pronto a guidare una truppa come al solito di alto livello vista anche la presenza di Ethan Hayter, che punterà almeno a un successo di tappa ma che potrà anche concorrere per la classifica generale (come dimostra il quarto posto ottenuto un anno fa), del giovanissimo Ben Tulett e di Eddie Dunbar. Un altro nome di grande richiamo è Chris Froome (Israel-Premier Tech), dal quale però è difficile aspettarsi ancora grandi cose e che quindi probabilmente cederà la leadership al più solido Ben Hermans, corridore che spesso ottiene buoni risultati in queste brevi gare a tappe. Grandi attese sono riposte poi anche su Marc Hirschi (UAE Team Emirates), che giusto domenica è tornato alle corse vincendo la Per Sempre Alfredo.

Tanti, ovviamente, gli italiani che potranno lottare per il successo finale, a partire dal compagno di squadra del sopracitato Hirschi, Diego Ulissi, che ha già vinto questa corsa nel 2013 e che potrebbe trovare diverse giornate adatte alle sue caratteristiche. Tra i maggiori indiziati alla vittoria possiamo citare anche Mattia Cattaneo (Quick-Step Alpha Vinyl), corridore che ha raggiunto una certa maturità e continuità, con la squadra belga che potrà contare anche sull’interessante Mauro Schmid, vincitore di una tappa all’ultimo Giro d’Italia. Anche la Trek-Segafredo punterà sui corridori di casa, con il giovane Antonio Tiberi e il più esperto Gianluca Brambilla tra coloro che proveranno a mettersi in mostra per la formazione statunitense, che tuttavia potrà contare anche su Tony Gallopin.

Il giovane Kevin Colleoni, apparso in buona forma in questo inizio di stagione, sarà invece probabilmente il leader del Team BikeExchange-Jayco assieme a Matteo Sobrero e all’estone Tanel Kangert, anche se non è da sottovalutare neppure il neozelandese Dion Smith, secondo classificato alla Per Sempre Alfredo. Altri italiani dai quali ci si aspetta qualche acuto sono poi Filippo Zana (Bardiani CSF Faizanè), Alessandro FedeliNicola Conci (Nazionale italiana), Kristian Sbaragli (Alpecin-Fenix) e Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost), che dopo un buon inizio di stagione è stato costretto a rimanere fermo per un mese dopo aver contratto il coronavirus. Per la sua squadra, quindi, due nomi da tenere in considerazione per un buon risultato potrebbero essere quelli di Simon Carr e James Shaw.

Si schiererà al via con un trio interessante la Drone Hopper-Androni, che potrà puntare sul vincitore del Tour du Rwanda Natnael Tesfatsion, sul giovane Jefferson Alexander Cepeda e su Eduardo Sepulveda. Altri possibili protagonisti sono poi Luc Wirtgen e Rémy Mertz (Bingoal-Pauwels Sauces WB), Koen Bowman (Jumbo-Visma), il giovane talento Cian Uijtdebroecks (Bora-hansgrohe) e, soprattutto, Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Fenix). Il neerlandese è appena tornato alle corse e quindi non probabilmente non vorrà forzare, anche se alla Sanremo era là davanti a giocarsela con i migliori, però il talento lo aiuta sempre a distinguersi anche quando non è in forma perfetta, dunque è sicuramente un nome da tenere in considerazione.

Borsino dei Favoriti Settimana Coppi e Bartali 2022

***** Diego Ulissi
**** Tobias Foss, Ben Hermans
*** Mattia Cattaneo, Marc Hirschi, Ethan Hayter
** Vincenzo Nibali, Geraint Thomas, Natnael Tefatsion, Kevin Colleoni
* Mathieu Van Der Poel, Cian Uijtdebroecks, Filippo Zana, Alberto Bettiol, Alessandro Fedeli

Altimetrie e Planimetrie Settimana Coppi e Bartali 2022

Tappa 1 (22/03): Riccione – Riccione (164,6 km)

Tappa 2 (23/03): Riccione – Longiano (165,9 km)

Tappa 3 (24/03): San Marino – San Marino (147,1 km)

Tappa 4 (25/03): Montecatini – Montecatini (158,7 km)

Tappa 5 (26/03): Casalguidi – Cantagrillo (160,2 km)

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